Prometeo ha scritto:
Agnosticismo= non posso affermare con certezza, non prendo posizione.
Ateismo= non posso affermare con certezza, ma posso tranquillamente affermare che tra le due teorie una mi sembra mooooooooooooolto, ma mooooooooooolto più probabile e corrispondente alla realtà dell'altra (come del resto si fa con qualsiasi teoria scientifica come l'evoluzionismo, la relatività generale, ecc... non è quindi una fede, come strumentalmente affermano in molti, è solo un agnosticismo un pò più coraggioso e preciso... diciamo più onesto?)
BaronVsCorsar ha scritto:ed in effetti a quanto dice Mac12 non c'è bisogno di "passare ad ateo", lo è già
se è davvero così allora è vero, rientro nella categoria degli atei
Bene o male tutti abbiamo il concetto di Dio in testa, se poi qualcuno lo vuole personificare o associare ad un icona sono cavoli suoi , però il non poter affermare che il Dio dipinto dal cristianesimo esista ha la stessa validità del non poter affermare che una personificazione di un dio preso a caso da un altra religione esista, che ne so Prometeo ? solo perchè il cristianesimo ha avuto un interesse sociale più importante rispetto ad un'altra cultura religiosa non vedo perchè il Dio cristiano abbia più probabilità di esistere di qualunque altro personaggio mistico inventato dalla cultura umana
Discutere delll'esistenza di Dio mi pare un discorso analogo a questo
"Secondo me goku è più forte di vegeta , secondo me vegeta è più forte di goku" Possiamo discutere quanto vogliamo sulle prove che sostengono la tesi del "goku più forte di vegeta" e viceversa, ma ad un certo punto dovremmo accorgerci che la validità di una tesi sull'altra rimane irrilevante ed inutile dato che DRAGONBALL è un cartone animato.
enick ha scritto:Bene o male tutti abbiamo il concetto di Dio in testa, se poi qualcuno lo vuole personificare o associare ad un icona sono cavoli suoi , però il non poter affermare che il Dio dipinto dal cristianesimo esista ha la stessa validità del non poter affermare che una personificazione di un dio preso a caso da un altra religione esista, che ne so Prometeo ? solo perchè il cristianesimo ha avuto un interesse sociale più importante rispetto ad un'altra cultura religiosa non vedo perchè il Dio cristiano abbia più probabilità di esistere di qualunque altro personaggio mistico inventato dalla cultura umana
Discutere delll'esistenza di Dio mi pare un discorso analogo a questo
qui stiamo parlando di Dio in generale, non quello descritto da vattelapesca religione.
enick ha scritto:"Secondo me goku è più forte di vegeta , secondo me vegeta è più forte di goku" Possiamo discutere quanto vogliamo sulle prove che sostengono la tesi del "goku più forte di vegeta" e viceversa, ma ad un certo punto dovremmo accorgerci che la validità di una tesi sull'altra rimane irrilevante ed inutile dato che DRAGONBALL è un cartone animato.
l'esistenza o no di Dio non è irrilevante, dato che c'è gente che, credendo che esista ha "speso" tutta la sua vita a fare il prete e c'è gente che, credendo che Dio non esiste, ha ucciso, rubato ecc... perchè se Dio non esiste nemmeno l'inferno e lui non avrebbe mai sofferto in eterno.
Mi pare che comunque a maggior parte di voi si stia ancora riferendo a DIO come una persona , questa è la visione personificata di DIO che io sto contestando..
l'esistenza o no di Dio non è irrilevante, dato che c'è gente che, credendo che esista ha "speso" tutta la sua vita a fare il prete e c'è gente che, credendo che Dio non esiste, ha ucciso, rubato ecc... perchè se Dio non esiste nemmeno l'inferno e lui non avrebbe mai sofferto in eterno.
Per irrilevante intendo , inutile al genere umano , le illusioni semplificano la vita lo so , ma spesso vanno a creare dei paradossi e delle incomprensioni nelle menti più razionali che danno il risultato opposto, di recente ho visto CODICE GENESI , che da un ottima interpretazione del potere politico e sociale della Bibbia e della dottrina religiosa.
guidox ha scritto:Emm... io non uccido perché va contro la legge xD
A anche contro una cosa carina chiamata morale... ma boh forse tu non la conosci :3
purtroppo certi atei, per il motivo che ho detto prima finiscono col dire:<la vita è una sola, goditela tanto l'inferno non esiste> con tutto ciò che questo comporta.
(sono d'accordo che non devono avere una morale ne alcuni scrupoli, però qualcuno è esistito)
ho messo le risposte negli spoiler per non intasare con i miei papiri il post:
Homunculus ha scritto:
@Prometeo: includiamoci pure tra i giovani, l'ho inteso molto in senso largo e anche se non ricordo più la tua età, credo che ci si può definire giovano anche sulla trentina. Tra parentesi, i video di Dawkins io li ho visti, guardo sempre volentieri i suoi dibattiti e conferenze.
Spoiler
Magari fossi sulla trentina, ci metterei subito la firma, ma purtroppo domani domenica 29 settembre compio 43 anni ... auguri a Prometeo, a Silvio e a Pier Luigi ... comunque grazie per avermi inserito nella categoria giovani, ma tutto sommato non mi dispiace poi tanto 'sto ruolino del vecchio rompicoyotes che per forza di cose mi vedo costretto ad interpretare:
Comunque rispondendo al tuo appello riguardo alle eventuali opzioni omesse nel sondaggio, forse ne mancano due che potremmo però tranquillamente sintetizzare in un unico atteggiamento religioso che chiamerei religiosità simbolico-emozionale... non so a che domanda stai tentando di rispondere con questo sondaggio, quindi non so quanto ti potrà essere utile quest'altra sfumatura, infatti è più una sottigliezza, ma ritengo che comprenda una categoria molto ampia di persone che non si definiscono propriamente atee o agnostiche e che allo stesso tempo non sarebbe giusto inserire tra gli atteggiamenti conformistici (opzione due).
Esiste un modo di vivere la religiosità come pura e semplice tradizione, cioè esclusivamente sul piano affettivo-emotivo-sentimentale, gente in soldoni che pur non credendo in Dio e agendo nella vita sul piano etico e morale in tutta libertà in base a ciò che gli detta la loro coscienza razionale e non l'ontologia metafisica, allo stesso tempo però frequenta la chiesa e la religione per il semplice fatto che appartiene alla loro storia, alle loro radici, alla loro identità, ai loro ricordi, ai loro affetti come genitori e nonni, e per rispetto di queste persone, di queste storie e di questo passato, non se la sentono di rinunciare del tutto alla religione e ne vogliono conservare l'aspetto simbolico-affettivo senza però lasciarsi influenzare dall'aspetto etico morale e cosmogonico... potremmo chiamare questa tipologia religiosità tradizionalista.
Poi c'è una religiosità di carattere puramente sociale, ovvero dettata dalla necessità di partecipare alla comunità attraverso i suoi rituali, quindi persone che vanno a messa o in parrocchia, non per una fede sinceramente sentita e neanche soltanto per conformismo, ma perchè li considerano luoghi sociali a cui riconoscono un valore simbolico ed educativo, sia sul piano personale che su quello sociale (che poi è la stessa cosa, rimaniamo animali sociali anche quando siamo soli)... insomma una religiosità che se ne frega del contenuto e da più valore alla forma, cioè al contributo sociale del rituale stesso... con molti preti, soprattutto quelli delle piccole comunità, i soldati semplici che stanno in prima linea, che operano tutti i giorni a contatto con le persone, se ti metti a discutere con loro sull'esistenza o meno di Dio, se ci sono o non ci sono prove, con un sorrisetto indulgente e misericordioso ti risponderanno "caro figliolo, non sono queste le cose importanti", e forse hanno ragione... persino a me piace a volte stare in chiesa, non come visitatore, ma proprio partecipando a quel rituale di comunione (in senso cristiano non cattolico), coi suoi gesti simbolici come scambiarsi il segno di pace, coi suoi ritmi solenni non privi di significati esistenziali, e persino il sermoncino ascolto con attenzione se il prete è in gamba... è bello sapere che c'è uno spazio dedicato esclusivamente alla riflessione e all'introspezione collettiva (questo è il punto), non tanto attraverso discussioni o argomentazioni come si farebbe in una scuola filosofica di altri tempi, ma attraverso il rituale puro e semplice, che attraverso i suoi simboli e il racconto mitico (impersonale, ma universale), ci livella tutti sullo stesso piano, in chiesa siamo tutti uguali, tra chi ha rubato una ciliegia e chi ha ucciso un uomo non c'è nessuna differenza, siamo tutti peccatori e innocenti allo stesso tempo, e quindi nè l'uno nè l'altro, siamo tutti silenziosamente coscienti di essere uniti dallo stesso destino, quello dell'esistenza umana... e il solo fatto di essere fisicamente lì ad eseguire roboticamente la solita danza è una dichiarazione pubblica di appartenenza alla stessa specie, con tutto ciò che questa presa di coscienza comporta in termini di tolleranza, solidarietà, indulgenza e misericordia... moltissima gente non propriamente credente, anzi che se ne frega proprio se esiste o non esiste, e che sull'aborto, l'eutanasia, il preservativo, l'omosessualità o altre questione decide con la propria testa, continua ad andare in chiesa o in parrocchia perchè è bello, e ne condivide il significato simbolico e sociale... chiamaremo per comodità questa forma di religiosità laica religiosità sociale... per esempio uno come il nostro einick, con la sua visione poetica dell'universo ce lo vedrei bene in questa categoria (@einick, credo che il tuo pensiero si potrebbe tranquillamente definire Umanismo, leggiti ciò che c'è su wiki: http://it.wikipedia.org/wiki/Umanismo e dimmi se ti ci riconosci).
Adesso queste due tipologie le ritroviamo in tutti i credenti sinceri, quindi non ci sarebbe bisogno di creare nuove opzioni in questo caso, c'è già la prima opzione, ma io mi riferisco a quelle persone che sostanzialmente non credono o se ne fregano della questione ontologica e cosmogonica, e che non rinunciano però a una forma di religiosità diciamo laica... queste persone tecnicamente le potremmo definire atee o agnostiche, in fondo lo sono, ma loro non ti voterebbero mai quelle definizioni... non potrebbero votare neanche il secondo punto che da come l'hai formulato lascia spazio soltanto a quelli che potremmo definire come conformisti, e che in teoria dovrebbero essere la maggioranza e qui non lo sono, ma nessun conformista, per sua stessa natura, ammetterebbe mai di esserlo... quando da giovane con i miei amici si parlava di Dio, buona parte di loro mi dava ragione, ma mi rimproveravano il fatto che prendessi la cosa troppo sul serio, che cosa ci guadagnavo a rivendicare certe verità? non era più semplice andare ogni tanto a messa, che poi non è così male, e vivere pacificamente con tutti?... ecco questi erano i conformisti, che si dichiaravano cristiani non per fede sincera, ma per i vantaggi in termini di quieto vivere che ne ricavavano sul piano pratico... invece altra grande fetta di persone che ho conosciuto, pur dandomi ragione sul piano filosofico, preferivano comunque continuare a definirsi cristiane come semplice simbolo di identità culturale o simbolo di partecipazione sociale, insomma per questioni emotive e simboliche di carattere laico, che non sarebbe giusto ridurre allo stesso livello dell'opportunismo dei conformisti... se stai cercando di sondare il futuro della religione cristiana, credo che non puoi trascurare anche questo atteggiamento emotivo che, insieme al conformismo di sempre, è sempre più diffuso nelle nuove generazioni, tra le quali includo la mia e la precedente alla mia... riassumendo le due tipologie emotive in un unica opzione da aggiungere al sondaggio:
religiosità simbolico-emozionale= mi ritengo cristiano, anche praticante, ma soltanto simbolicamente, come forma di identità culturale, per rispetto della tradizione e delle mie radici, ma su questioni etiche, morali e cosmologiche, do retta più alla mia coscienza laica che ai comandamenti della mia religione.
scusa se ho articolato troppo il mio pensiero, ma se non lo facevo potevo facilmente essere frainteso.
BaronVsCorsar ha scritto:l'agnosticismo non credo piaccia ai credenti (a me non piace), proprio perchè è... poco credibile. E' nella natura dell'uomo, anche senza avere certezze o informazioni complete prendere una posizione perchè è quella che appare più verosimile (probabile?).
Quando mi è capitato di confrontarmi con persone che si dichiarano agnostiche molto spesso ho trovato degli atei che smussavano la loro posizione.
Spoiler
scusa, ma mi sembra di ricordare che in più di un'occasione avevi favorito l'atteggiamento agnostico rispetto a quello ateo, considerandolo più attendibile sul piano scientifico... adesso non ricordo esattamente in quali discussioni, sicuramente in una discussione avuta in privato, ma sono sicuro anche in questo forum... l'unico post che ho ritrovato è quello in YouTube quando si discuteva il caso Zichichi e tu affermasti:
La scienza è necessariamente agnostica.
ma ricordo che non fu l'unica occasione... comunque mi fa piacere notare che hai cambiato idea... tutte queste discussioni alla fin fine servono a qualcosa, anch'io su alcuni punti ho rivisto le mie posizioni o perlomeno le ho ridimensionate e calibrate meglio.
BaronVsCorsar ha scritto:
Però scusate... in che mondo è "non socialmente accetabile essere atei"? Forse negli anni '50 e '60, ma dai '70 in poi...
Io ho memoria dagli anni '80 ad oggi, e direi che è più accettato socialmente essere ateo che cristiano - e questo specialmente nei gruppi di adolescenti.
Spoiler
bhè, Dawkins si riferiva all'America, facendo notare dopo quei sondaggi, che in quel sistema che non premia alle elezioni chi non sia credente, non è possibile da parte della maggior parte dell'intellighenzia del paese di partecipare, almeno onestamente, cioè senza mentire, alle principali cariche a guida dello Stato... guardati quei due video sull'intervento di Dawkins attivando i sottotitoli in italiano offerti da youtube per saperne di più http://www.youtube.com/watch?v=YfYQaF-9ahc... comunque la discriminazione degli atei in America è allucinante, anche addirittura a livello legale... certo nella più colta Europa siam messi molto meglio, ma anche qui le cose non son tutte rose e fiori... ti linko alcuni esempi ed articoli in merito alla questione.
vabbè qui siamo a Verona con la Lega in giunta, quindi la discriminazione non è così sorprendente, ma a quelle cariche ci sono arrivati tramite elezioni democratiche, quindi rappresentano comunque un sentimento molto diffuso in quel territorio: http://uaarverona.blogspot.it/2013/09/i ... festi.html
qui il link di wiki, dove addirittura esiste una voce intitolata "Discriminazione verso gli Atei", segno che si tratta di un fenomeno vero e proprio non soltanto appartenente al passato... è utile anche per informarsi sulle discriminazioni ancora in circolazione in epoca contemporanea, soprattutto quelle americane: http://it.wikipedia.org/wiki/Discrimina ... o_gli_atei
vabbè, giusto qualche esempio, ma esistono nella quotidianeità di ogni ateo una serie di micro, ma anche a volte macro, atteggiamenti discriminatori e demonizzanti di cui è molto difficile parlare o portare come esempio, ma ti garantisco che esistono, e sono inevitabili e naturali se si vive in un paese dove la maggioranza delle persone crede in qualcosa di metafisico... molto bella la posizione del filosofo e psicanalista Umberto Galimberti:
A me non piace la definizione di “ateo” perché ad affibbiarmela sono coloro che credono in Dio e guardano il mondo esclusivamente dal loro punto di vista, dividendolo in quanti credono o non credono. In questa etichettatura c’è tutta la prepotenza del loro schema mentale, che fa della loro fede la discriminante tra gli uomini.
guidox ha scritto: Io affermo di essere agnostico perché diciamo che non ho le prove per affermare che Dio esiste e non ho nemmeno le prove per affermare che non esiste, quindi a livello puramente logico l'agnosticismo è la via più razionale.
Spoiler
e no guidox, non ci siamo, come fai ad affermare che l'agnosticismo sia la via più razionale?... tu parti da un presupposto che è la mancanza di prove, ed è un presupposto che si potrebbe applicare a un milione di cose, ma mi sembra troppo poco per poter concludere razionalmente che è impossibile prendere una posizione... ma fai lo stesso con l'evoluzionismo? o con la teoria generale della relatività? o con qualsiasi altra teoria scientifica? con gli unicorni? con babbo natale? con la fatina dei denti? coi ciclopi? con la tegliera di te che ruota intorno al sole? (l'esempio con cui ti ha risposto provocatoriamente Nix) anche in questi casi sospendi il giudizio non potendo con certezza affermare se siano veri o falsi?... anche per tutte queste cose non ci sono prove certe, ma soltanto una serie di teorie, e una persona veramente logica e razionale, sarebbe comunque in grado di fare una scelta rispetto a quella che gli sembra la più corrispondente alla realtà, ovvero la più razionalmente e logicamente accettabile... poi che c'entra, anch'io non ci metto la mano sul fuoco che le sirene non esistono, non ho la prova certificata, ma visto che finora nessuno è riuscito a fotografarne nemmeno una, se non qualche fake, e siccome se ne parla soltanto in libri scritti in tempi lontanissimi, tempi in cui il mito spadroneggiava, bhè non solo mi faccio venire qualche serio dubbio, ma mi sbilancio ad affermare che è abbastanza logico e razionale pensare che non siano mai esistite, se non in forma mitica e simbolica.
Tu puoi tranquillamente sostenere che non te la senti di scartare del tutto l'ipotesi di Dio per un tuo sentire tutto personale visto che credi anche nell'anima, ma non puoi affermare che l'agnosticismo sia la posizione più logica e razionale per il semplice fatto che non lo è.
guidox ha scritto:Però io credo nell'anima, o almeno ad un mio concetto di anima; per me l'anima è la singolarità delle persone, se noi siamo davvero fatti di materia non dovremmo avere questa singola vita... è difficile da spiegare ma nella mia mente funziona e sono riuscito a spiegarlo a questo mio amico. Lui invece afferma che è il nostro cervello a renderci unici e che quindi non c'è bisogno di un anima e che secondo lui non mi posso definire agnostico se credo nell'anima. Il fatto è che io non considero l'anima in senso religioso, ma solo in senso pratico, per me ogni uomo al momento della nascita prende possesso di un anima(quindi per me abortire non è uccidere e la clonazione non porta ad un individuo con l'anima) ma non so come e perché questo avvenga, quindi mi ritengo agnostico. Questa forse è una cosa campata sul nulla, ma mi piace crederci, se non credo ad una cosa del genere la mia vita non ha senso, tutti i valori che ho in realtà sono stupidaggini...
Spoiler
uno dei fondamentali principi della logica razionale è il principio di non contraddizione, quindi ha ragione il tuo amico, non sei neanche agnostico, hai comunque un tuo personalissimo credo metafisico, o meglio e più semplicemente, un tuo dubbio del tutto lecito sulla natura della coscienza umana, che però non riesci a risolvere in modo soddisfacente se non in termini metafisici... conclusione a cui giungi cercando risposte dentro di te, e non fuori di te... cioè ciò che ti dettano i tuoi sentimenti ti sembra più credibile delle soluzioni materialistiche e monistiche che ti offre la scienza... quindi ci arrivi attraverso il sentire e non attraverso la logica razionale... il tuo è un caso di Dualismo (http://it.wikipedia.org/wiki/Dualismo in netta contrapposizione al Monismo (http://it.wikipedia.org/wiki/Monismo).
Il dolore che i limiti delle cose c'impongono, cioè a dire il mal essere del desiderio non soddisfatto, il senso del non potere tutto, ci dà il sentimento e l'idea del tutto. Il limite diventa indizio. E la più larga via verso l'infinito è il dolore. [Niccolò Tommaseo]
emm... Prometeo i tuoi esempi si applicano solo su cose tangibili e presenti nella realtà di tutti i giorni... l'esistenza di un essere superiore per me è tutt'altra cosa...
guidox ha scritto:emm... Prometeo i tuoi esempi si applicano solo su cose tangibili e presenti nella realtà di tutti i giorni... l'esistenza di un essere superiore per me è tutt'altra cosa...
emm... veramente la logica razionale ha sempre le stesse regole, non cambiano a seconda dell'argomento trattato... se cambiano, non è più logica razionale... affermare che per te l'esistenza di un essere superiore è tutt'altra cosa, significa che per te è un argomento che non si può trattare sul piano logico e razionale, teoria sostenuta da tutti i credenti... liberissimo di crederlo, perchè è di Credo che si tratta, ma rimane a questo punto il grande mistero del perchè ti definisci agnostico ... non è che stai facendo un pò di confusione? ... visto da qua hai tutta l'aria del credente, magari che non ritiene di appartenere a nessuna religione, ma pur sempre un credente... insomma fede astratta = opzione 3
Il dolore che i limiti delle cose c'impongono, cioè a dire il mal essere del desiderio non soddisfatto, il senso del non potere tutto, ci dà il sentimento e l'idea del tutto. Il limite diventa indizio. E la più larga via verso l'infinito è il dolore. [Niccolò Tommaseo]
Considerando che non posso sapere quali mezzi sono validi per conoscere la realtà e quali meno (a meno che non parta da qualche presupposto arbitrario), in fatto di fede mi definisco agnostico, e quindi solitamente non prendo posizioni a questioni del tipo "Dio esiste?".
Ad una domanda del genere non saprei cosa rispondere, anzi, non meriterebbe proprio risposta perché la parola "Dio" è priva di significato...o meglio, non ha un significato univoco ma un infinità di significati spesso tra loro contrastanti.
Così allo stesso modo alla domanda "Ritieni più probabile l'esistenza o la non esistenza di Dio?" non posso dare risposta, a meno che non si specifichi "Dio" come il Dio cristiano, il Dio musulmano (che poi è più o meno lo stesso) o Dio secondo altre concezioni.
Paccato ha scritto:Considerando che non posso sapere quali mezzi sono validi per conoscere la realtà e quali meno (a meno che non parta da qualche presupposto arbitrario), in fatto di fede mi definisco agnostico, e quindi solitamente non prendo posizioni a questioni del tipo "Dio esiste?".
Ad una domanda del genere non saprei cosa rispondere, anzi, non meriterebbe proprio risposta perché la parola "Dio" è priva di significato...o meglio, non ha un significato univoco ma un infinità di significati spesso tra loro contrastanti.
Così allo stesso modo alla domanda "Ritieni più probabile l'esistenza o la non esistenza di Dio?" non posso dare risposta, a meno che non si specifichi "Dio" come il Dio cristiano, il Dio musulmano (che poi è più o meno lo stesso) o Dio secondo altre concezioni.
il tuo ragionamento non fa una piega, ma la domanda giusta è:
"Ritieni più probabile l'esistenza o la non esistenza di una realtà metafisica, ovvero soprannaturale?"
considera la realtà in tutti i suoi aspetti e prova a rispondere a questa domanda, e se pensi che sia probabile, dicci qual'è l'aspetto della realtà che ti fa ritenere possibile l'esistenza di un mondo soprannaturale.
Il dolore che i limiti delle cose c'impongono, cioè a dire il mal essere del desiderio non soddisfatto, il senso del non potere tutto, ci dà il sentimento e l'idea del tutto. Il limite diventa indizio. E la più larga via verso l'infinito è il dolore. [Niccolò Tommaseo]
agnostico= afferma cioè di non sapere la risposta, oppure afferma che non è umanamente conoscibile una risposta e che per questo non può esprimersi in modo certo sul problema esposto, in questo caso l'esistenza di dio
detto ciò quelli che dicono di essere credenti ma poi di fatto vivono la loro vita come se dio (il dio della loro religione ovviamente) non esistesse sono atei comportamentali e di questi ce ne sono a milioni di milioni, ovvero ci sono molti più atei comportamentali che veri credenti
Paccato ha scritto:Considerando che non posso sapere quali mezzi sono validi per conoscere la realtà e quali meno (a meno che non parta da qualche presupposto arbitrario), in fatto di fede mi definisco agnostico, e quindi solitamente non prendo posizioni a questioni del tipo "Dio esiste?".
Ad una domanda del genere non saprei cosa rispondere, anzi, non meriterebbe proprio risposta perché la parola "Dio" è priva di significato...o meglio, non ha un significato univoco ma un infinità di significati spesso tra loro contrastanti.
Così allo stesso modo alla domanda "Ritieni più probabile l'esistenza o la non esistenza di Dio?" non posso dare risposta, a meno che non si specifichi "Dio" come il Dio cristiano, il Dio musulmano (che poi è più o meno lo stesso) o Dio secondo altre concezioni.
Quotisssimo , d'altronde credo che il fulcro del topic giri intorno al significato della parola DIO intesa dal cristianesimo , una posizione puoi prenderla una volta scelto il tuo metodo di misurazione della realtà , io in questo contesto tendo ad affidarmi alla razionalità in quanto è una dei pochi punti di giuntura cognitivi che ogni essere umano ha in comune con gli altri, le teoria dei limiti di Kant sulla metafisica credo rispecchi in sintesi la mia concezione di metafisica.
promteteo: io sostengo che è la scienza ad essere agnostica, in quanto non affronta problemi non scientifici per definizione. Tra i quali rientrano la fede, la poesia, l'arte...
lo scienziato, il poeta e l'artista non necessariamente sono agnostici (anzi, essendo uomini avranno verosimilmente il loro punto di vista).
Un po' come dire che la cronaca in un giornale deve essere oggettiva, ma il cronista può avere la sua opinione.
Schiva questo - http:\\baronvscorsar.altervista.org
by Lego: Vado in un bar e faccio "votiamo che quel tizio la in fondo venga buttato fuori", ma perché?
BaronVsCorsar ha scritto:promteteo: io sostengo che è la scienza ad essere agnostica, in quanto non affronta problemi non scientifici per definizione. Tra i quali rientrano la fede, la poesia, l'arte...
lo scienziato, il poeta e l'artista non necessariamente sono agnostici (anzi, essendo uomini avranno verosimilmente il loro punto di vista).
Un po' come dire che la cronaca in un giornale deve essere oggettiva, ma il cronista può avere la sua opinione.
quoto in pieno, come si fa a vivere senza avere la certezza di cosa succede se oggi o domani muori.... finisce quì? o chissa dove diavolo vai a finire. Boh gli atei non sentono un vuoto dietro di sè? sinceramente sono scettico sul fatto che un ateo è tranquillo in questo modo.
BaronVsCorsar ha scritto:promteteo: io sostengo che è la scienza ad essere agnostica, in quanto non affronta problemi non scientifici per definizione. Tra i quali rientrano la fede, la poesia, l'arte...
lo scienziato, il poeta e l'artista non necessariamente sono agnostici (anzi, essendo uomini avranno verosimilmente il loro punto di vista).
Un po' come dire che la cronaca in un giornale deve essere oggettiva, ma il cronista può avere la sua opinione.
quoto in pieno, come si fa a vivere senza avere la certezza di cosa succede se oggi o domani muori.... finisce quì? o chissa dove diavolo vai a finire. Boh gli atei non sentono un vuoto dietro di sè? sinceramente sono scettico sul fatto che un ateo è tranquillo in questo modo.
vai a finire dove vanno a finire tutti gli esseri viventi quando muoiono, se poi preferisci reincarnarti in una farfalla o in un essere invisibile che vaga su un piano astrale
battute a parte che ne sa il credente di finire bene (ovvero in paradiso)? semmai i credenti dovrebbero avere molta paura di morire sapendo di aver commesso nella loro vita una infinità di cose per meritarsi l'inferno?
e no il discorso che dio perdona un po' tutti è autoconsolatorio, è come se gli studenti dicessero che alla fine il professore è buono e mette 6 a tutti e quindi sia che studi che se non studi te la cavi
BaronVsCorsar ha scritto:promteteo: io sostengo che è la scienza ad essere agnostica, in quanto non affronta problemi non scientifici per definizione. Tra i quali rientrano la fede, la poesia, l'arte...
ancora con questa storia? ... le Scienze pesanti non si occupano di quelle cose, ma le Scienze leggere come antropologia, psicologia, sociologia, ecc. se ne occupano eccome, e sai perchè? perchè Dio ed il Metafisico vengono considerati per ora soltanto come aspetti del comportamento umano, quindi aspetti della realtà interiore all'uomo e non della realtà esteriore... e perchè le Scienze pesanti come la fisica, l'astronomia, la biologia non se ne occupano?... per il semplice fatto che non c'è neanche un solo, significativo, schifosissimo indizio nella realtà esterna all'uomo per cominciare ad occuparsene... se ce ne fosse anche solo il sentore, se ne occuperebbero eccome, ma finora gli unici indizi e segnali che si hanno vengono dall'uomo stesso, dalla sua storia e dalla sua psiche.
La Scienza non è agnostica, tutt'al più è atea, ma neanche, non si pone proprio il problema in quanto non affronta problemi non REALI per definizione... come vedi è ben diverso dal dire non scientifici... ti metto le due frasi vicine, così noti meglio quella che sembra soltanto una sottile differenza, ma che è grossa come un grattacielo:
A) la scienza non affronta problemi non scientifici per definizione.
B) la scienza non affronta problemi non REALI per definizione.
con la tua formula A si da per scontato che la realtà sia divisa in due, ovvero problemi scientifici e problemi non scientifici (Dualismo= anima e corpo), concezione ontologica di tutte le religioni, o quasi, quindi stai guardando alla scienza con l'occhio del credente, con la TUA concezione del mondo, non con quella della Scienza... ti stai bloccando la visuale, togliti di mezzo per un attimo e prova a guardare la Scienza soltanto per quello che è, e ti accorgerai che la concezione del mondo della Scienza non è Dualista, bensì Monista, parlano solo di Materia... non per scelta, perchè hanno deciso che di quell'altra realtà non si vogliono occupare perchè spetta ad altre discipline, ma per il semplicissimo fatto che non c'è un solo strumento o calcolo matematico o fatto oggettivo che segnali la presenza di qualcos'altro oltre la Materia, quindi si occupano solo di Materia perchè è l'unica "visibile" per ora.
La Scienza, pesante o leggera che sia, si occupa di TUTTA la realtà, se ci sono cose di cui non si occupa è perchè non le considera reali, perchè non esistono... e se tra le Scienze leggere troverai comparire il nome di Dio da qualche parte, non è perchè se ne stanno occupando cosmologicamente o ontologicamente, cioè come qualcosa di reale, ma stanno semplicemente indagando sull'uomo e sulla sua bizzarra natura.
Il dolore che i limiti delle cose c'impongono, cioè a dire il mal essere del desiderio non soddisfatto, il senso del non potere tutto, ci dà il sentimento e l'idea del tutto. Il limite diventa indizio. E la più larga via verso l'infinito è il dolore. [Niccolò Tommaseo]
aironenero ha scritto:
quoto in pieno, come si fa a vivere senza avere la certezza di cosa succede se oggi o domani muori.... finisce quì? o chissa dove diavolo vai a finire. Boh gli atei non sentono un vuoto dietro di sè? sinceramente sono scettico sul fatto che un ateo è tranquillo in questo modo.
E' una semplice insicurezza infantile, la nostra cultura da sempre ha plasmato la nostre concezione di realtà con una forte caratteristica distintiva e limitativa, siamo abituati a catalogare , distinguere, identificare , trovare un inizio e una fine , per questo molti hanno la necessità di "sapere cosa c è dopo l morte" , poichè la identificano come la fine di qualcosa , dal quale per forza al di là deve esistere qualcos'altro , semplicemente non c è nessun limite , nessun confine tra vita e morte se non nella nostra mente, questo problema lo risolse epicuro tanto tempo fa, nell'antica roma, quando i romani vivevano una forte crisi dei valori della regione pagana. Io da non credente che vuoto dovrei sentire ? se conosco le leggi fisiche di questa realtà e arrivo a capire le leggi della materia e della vita umana, che descrivono in maniera razionale cosa accade durante la morte di un essere vivente , di cosa devo aver paura ? la domanda che ti poni tu, "cosa succede dopo la morte? " , per me ha la stessa importanza di "Dio esiste? " , l'uomo non può conoscere per definizione la sensazione e il concetto di morte perchè un uomo può essere uomo solo quando è vivo , può interpretare e percepire il fenomeno della morte (con la scienza) ma non potrà mai arrivare a cogliere l'esperienza intrinseca della morte.