C’è del marcio nella stampa videoludica

Ad alcuni potrà sembrare strano proporre qualcosa del genere su un sito come GMI, che dell’indie e dei giochi amatoriali ha sempre fatto i suoi portabandiera. Portare una riflessione sul panorama mainstream in un forum in cui i canali più usati sono GameJolt e IndieDB (e non intendo sottolinearla come una cosa negativa, anzi!) può apparire forzato e inutile, ma stavolta l’eccezione è d’obbligo. Faccio tutto ciò poichè do per scontato che chiunque di voi adori il mondo dei videogiochi, e sono altrettanto sicuro che per questo non potrete rimanere impassibili leggendo gli articoli che sto per riportare.

“Riportare”, esatto, poichè questo pezzo non è altro che un un banale “mirror” per spedirvi ai due gran begli articoli del sito Wiitalia. Articoli a loro volta tradotti da un pezzo originariamente scritto da Hasan Ali Almaci (@FishieFlopOog), giornalista belga che dagli anni novanta scrive di videogiochi. L’eccellente traduzione è stata operata da Marco Bochatay (@deveroos) in esclusiva per Wiitalia.

Ma quindi, di cosa si tratta? Si tratta del resoconto dell’esperienza del giornalista nel mondo della stampa videoludica, dall’esplosione delle riviste cartacee ai forum su internet, ponendo l’accento su aneddoti, meccanismi e situazioni paradossali che esistono in questo campo. Almaci scrive dei legami commerciali tra editori di giochi e giornalisti, del soffocamento delle vie di informazione più indipendenti, dei piccoli ricatti e dalla subdola corruzione che, sottobanco, dominano il panorama della stampa videoludica. Di come i lettori, cioè me e voi, siano spesso complici di questa situazione, invece di provare a cambiare un ormai rodato meccanismo.  Il giornalista riporta esempi, prove, episodi, e non esita a puntare il dito su molti dei siti ed editori coinvolti: da IGN a EDGE, da Famitsu a Game Informer, passando per Square Enix, Sony, GameStop.  Non è un caso che, dopo la pubblicazione dell’articolo, molti publisher e editori abbiano letteralmente evitato il giornalista per anni: un esempio per capire la portata esplosiva delle parole contenute nell’articolo.

Dopo aver letto gli articoli, guardo la stampa videoludica con un po’ di inquietudine, laddove prima mi sembrava di trovare una qualche base di imparzialità. E’ inquietante vedere scoperti dei meccanismi così subdoli, rodati e soprattutto diffusissimi, e penso che questa marcia rete di informazione non possa che aggravare la situazione di un media tanto giovane quanto delicato.

 

Leggete, riflettete, condividete!

PARTE UNO

PARTE DUE

 

Un grazie sentito a Deveroos e a Wiitalia per il premesso di riportare l’articolo!

Pubblicato da Matteo Nebbiai

Faccio giochi, scrivo roba, gioco Nintendo. Ficcanasate nei miei progetti su Twitter @MatteoNebbiai